giovedì 24 dicembre 2009

IO Ci Riprovo Auguri A tutti

Auguri A tutti e con la speranza che gli imbecilli non governino mai
e non si facciano mai governare dall'imbecillita'











Difesa Servizi SPA Ignazio Ma ti sei Impazzito ?


Allora da dove comincio ? ah si.
tutto comincia da qui


http://difesa.rdbcub.it/index.php?id=20&tx_ttnews%5Btt_news%5D=16857&cHash=7eb9a3b952&MP=63-420
estratto dal sito


"Difesa Servizi S.p.a.: società controllata dal Ministro della Difesa che gestirebbe con meccanismi di mercato non solo l'intero patrimonio della Difesa e tutti gli appalti, ma anche il personale militare e civile.

Roma – mercoledì, 19 novembre 2008


La "Difesa Servizi S.p.a.” si concretizza e diventa realtà attraverso l'approvazione di un decreto delega con il quale si istituirebbe una Società per Azioni che disporrebbe dei siti militari e dei beni del demanio militare e gestirebbe gli appalti del settore con un giro di affari stimato attorno ai 4-5 miliardi di euro.


Una “novità” questa che non solo stravolge completamente gli equilibri dello strumento militare sottraendo il dibattito in Commissione Difesa, ma crea una società controllata completamente dal Ministro della Difesa (chi si ricorda dell’Agenzia Industrie Difesa?) che gestirebbe con meccanismi di mercato non solo l'intero patrimonio della Difesa e tutti gli appalti, ma anche il personale militare e civile, da impiegarsi in deroga a quanto previsto dal comma 9, dell'articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Tradotto in parole semplici, si privatizza e si gestiscono i dipendenti con strumenti contrattuali di natura privata.
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poi continuano dicendo
Se quello di sinistra ha introdotto una società di diritto pubblico come l’Agenzia Industrie Difesa per la gestione di alcune realtà lavorative industriali ritenute poco produttive, quello di destra ne segue le orme, azzarda e rilancia con la completa gestione di tutto il settore della Difesa.

Nel primo caso, ci troviamo di fronte ad un completo insuccesso della "riforma Andreatta", ormai chiaro nella sua evidenza e nel merito dei provvedimenti fallimentari adottati per l'Area Industriale, delle negative ricadute sopportate dal personale e della spesa sostenuta per il supporto degli stessi anche in termini di costi.
Le ipotesi finora avanzate dall’Amministrazione sembrano andare verso una definitiva dismissione degli enti, ad esclusione di lavorazioni di nicchia indirizzate verso la S.p.A., con la messa in mobilità di gran parte dei lavoratori.

Nel secondo caso, si amplia il raggio di azione con l’introduzione di una Società per Azioni con il compito di gestire attività “industriali militari” con conseguente maggiore autonomia contrattuale, amministrativa, contabile e di bilancio, con l’affido di unità produttive e il conseguente passaggio di beni, immobili e personale sia militare che civile.
Si stabiliscono le regole di produzione, i tempi e gli obiettivi generali della gestione, nonché il finanziamento per far fronte agli oneri di esercizio ed investimento.

Tutto questo senza un adeguato controllo e senza che le commissioni competenti di Camera e Senato abbiano potuto discuterne per stabilire se questa privatizzazione della Difesa sia davvero utile o invece spinge a costituire rendite di posizione.

La volontà del ministro La Russa&C. è quello di ritenere necessaria la privatizzazione dell'intero comparto Difesa per fare “cassa” e non solo.

E’ del tutto evidente il progressivo disimpegno in termini di risorse finanziarie per gli investimenti e per il funzionamento, e gli intendimenti contenuti nella proposta, nonchè la volontà che ne emerge, è quella di “scaricare” definitivamente la gestione di una parte importante di Pubblica Amministrazione.

Assistiamo comunque ad una inaspettata quanto singolare critica alle azioni di Governo da parte di componenti sindacali che hanno sempre sostenuto politiche di privatizzazione del settore industriale della Difesa e sembrano oggi manifestare contrarietà e si ergono a difensori di una amministrazione pubblica.
Sarà il vento politico avverso o l’aspirazione a recuperare una credibilità sindacale, quando per anni si è stati strumento di politiche che hanno soffocato, legato e impoverito i lavoratori?

La RdB avvierà immediatamente una campagna di informazione attraverso assemblee di posto di lavoro per sensibilizzare tutti i dipendenti sul pericolo di questa riforma che, se non troverà un momento di forte mobilitazione, rischia di diventare quella definitiva per lo smantellamento della Difesa e della Pubblica Amministrazione più in generale.
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e questo e' quello che dicono i sindacati vediamo che dicono i giornali .
Citato da: L'Espresso
Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo? Un golpe? No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane. La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare. Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza. La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti. Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato. "Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti. Questa holding potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali. In più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili 'da valorizzare' pari a 4 miliardi. Sono cifre imponenti, un fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato. Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari. Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Bruciare spazzatura o installare reattori atomici? Signorsì! Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali. Comuni, province e regioni resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi business. Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'. Altro termine vago. Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità? Qualunque ditta è pronta a investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori, che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione. Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che sfilano il 2 giugno in diretta tv?

lunedì 21 dicembre 2009

commento sulla notizia

che dire quando dice "La proposta di Lauro effettua un corretto bilanciamento tra i valori costituzionali, in questo caso tra la liberta' di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.) e la dignita' della persona, riguardata nella sua dimensione piu' intensa, che presuppone la tutela della sua vita e della sua incolumita' (artt. 2 e 13 Cost.). "Il legislatore non puo' piu' attendere."
giustamente l'articolo 21 della costituzione e' un intralcio quando quelli che contestano sono materialmente piu' intelligenti della controparte allora si sentono minacciati e mettono la mordacchia.
attenzione all'articolo 2 e 13 della costituzione che dicono appunto tutela della vita e della incolumita' della persona ....
una volta che grazie alla legge che proveranno a far approvare e il carcere per l'aggravante del mezzo telematico vediamo come questi articoli li faranno rispettare in galera, io non mi sono mai schierato ma ora e' veramente troppo ..... e faranno marcia indietro appena gonfieranno un po' i muscoli
(italiani che ve lo dico a fa'? altra figura alla pummarola)
il concetto di avere le palle di applica solo al calcio e una sola divisa per 22...........

STRETTA DEL PDL CONTRO I SOCIAL NETWORK


Regione di elezione: Campania
Nato il 10 febbraio 1944 a Sorrento (Napoli)
Residente a Roma
Professione: Prefetto

Elezione: 13 aprile 2008
Proclamazione: 24 aprile 2008
Convalida: 1 luglio 2009
Membro Gruppo PdL
Membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali)
Membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere




AGINEWS 21/12/2009
Roma - Istituzione del reato di istigazione ed apologia dei delitti contro la vita e l'incolumita' della persona, anche tramite internet e social network. "Chiunque, comunicando con piu' persone in qualsiasi forma, istiga a commettere uno o piu' tra i delitti contro la vita e l'incolumita' della persona, e' punito, per il solo fatto dell'istigazione, con la reclusione da 3 a 12 anni. La stessa pena si applica a chiunque pubblicamente fa l'apologia di uno o piu' fra i delitti indicati. Se il fatto e' commesso avvalendosi di comunicazione telefonica o telematica, la pena e' aumentata". E' la proposta del sen. Raffaele Lauro (PdL), per l'introduzione, nel nostro ordinamento, del reato di istigazione e apologia dei delitti contro la vita e l'incolumita' della persona, con l'aggravante per coloro che utilizzano strumenti informatici e telematici, come internet e in social network. Il sen. Lauro ha dichiarato: "L'aggressione al Presidente Berlusconi ha evidenziato la necessita' di intervenire sul diffuso fenomeno, caratterizzato da forme di esortazione alla violenza e all'aggressione, mediante discorsi, scritti ed interventi, che, in virtu' delle moderne tecnologie informatiche, riescono oggi ad acquisire una rilevanza mediatica particolarmente significativa. Si e' drammaticamente diffusa, anche tra i minorenni, l'abitudine ad utilizzare gli strumenti informatici per ledere la dignita' delle persone, nelle forme piu' gravi, dai ricatti, alle ingiurie, a sfondo sessuale o razzista, alla diffamazione". La proposta di Lauro effettua un corretto bilanciamento tra i valori costituzionali, in questo caso tra la liberta' di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.) e la dignita' della persona, riguardata nella sua dimensione piu' intensa, che presuppone la tutela della sua vita e della sua incolumita' (artt. 2 e 13 Cost.). "Il legislatore non puo' piu' attendere.
Ecco perche', insieme con questo disegno di legge, ho presentato una mozione parlamentare, gia' sottoscritta da piu' di 50 senatori, di maggioranza e di opposizione, per discutere, al piu' presto, nell'aula del Senato, in un confronto con il Governo, di cultura informatica e degli effetti perversi derivanti dall'uso patologico, da parte di giovani e giovanissimi, del cellulare, e delle conseguenze nei rapporti genitori-figli e sulle istituzioni scolastiche".( Els

TANTO E' NATALE .....

Avevo Tanti sogni da Bambino , Uno era che riuscivo a fare in tempo a vedere sia Babbo natale
che la befana per chiedere loro come facevano a sapere quello che volevo,perche' il mio piu' grande desiderio era sapere quello che la gente voleva veramente da me e saperlo mi avrebbe
dato modo di non fare piu' arrabbiare i grandi.
Non so' perche' ma ogni cosa che facevo , per fare ridere mamma e papa' si traduceva puntualmente in una scarica di scapaccioni e di urli (poco senso dell'umorismo credo)
comunque nei natali successivi i desideri si sono fatti piu' materiali o piu' grandi,
tipo una bicicletta , oppure che mia madre non scoprisse che avevo gettato i pesci nel wc....
e cosi' via , ma mi ricordo una sera un bambino alla tv che chiedeva a gesu' bambino la
pace nel mondo , con l'applauso di corrado che lo scapigliava, e gli adulti in sala commossi e
applaudenti , i miei genitori che dicevano perche' non sei anche tu cosi' ?
e io con una faccia a punto interrogativo mi chiedevo esattamente cosa fosse la pace, e perche'
tutti la volevano , al che ho chiesto ai miei, ma mica siamo in guerra quindi la pace non c'e' gia'?
al che i miei cercano di spiegarmi che da altre parti del mondo c'e' tanta guerra e tanta fame ,
e io dico allora "e perche' non andate a farli smettere e non gli portate tanta pasta?" al che mio
padre ridendo , mi piglia in braccio e mi dice "fosse cosi' facile amore mio fosse cosi facile............
auguri a tutti ...........

Taci il Governo ti ascolta Cherchez le foux (Pirex la lingua che scotta)


questo e' un messaggio trovato sul newsgroup FREE.IT.POLITICA
ad opera di un certo PIREX a cui va' tutto il mio rispetto
per la prolissita' ed il tempo impegnato ad insultare qualcuno con
tanta classe .
l'header del post e' in fondo


Taci, il governo ti ascolta (I) - Cherchez le fou"

COLPEVOLE
(di don Paolo Farinella)

Lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo.

E' successo nel modo più consono alla realtà perché è un colpo
«omeopatico».

Un uomo malato, da dieci anni seguito dai servizi psichiatrici pubblici,
armato di un souvenir della sua città, il simbolo della Milano civile e
religiosa, il Duomo in miniatura pesante con guglie e Madonnina incorporati,
aggredisce e colpisce un folle che per due ore sul palco ha gridato guerra
contro tutti, aggredendo lo Stato, scagliando corpi contundenti contro la
Repubblica, demonizzando i «suoi» nemici comunisti e di sinistra che ha
presentato come «nemici» di tutto il popolo, presente in piazza, istigando
non solo all'osanna di giuggiole demenziali, ma all'aggressione contro chi
gli vuole - secondo lui - impedire di governare.

Un uomo senza Legge e senza Stato aizza gli animi di psicolabili sui quali
si erge come nano, formato tascabile, con un linguaggio da guerrafondaio, da
comunista breshneviano, da estremista barricadiero, da folle.

Cosa si aspettava?

Un malato ha risposto in maniera uguale e contraria, facendogli assaporare
con un colpo di duomo quello che aveva appena finito di predicare. Pura
omeopatia.

Tutto si consuma tra due pazzie, ma con una differenza. L'uomo malato è in
cura psichiatrica da dieci anni; il folle sul palco è al governo dell'Italia.

Il Malato è armato solo di un duomo souvenir, il folle al governo è ricco e
circondato da un servizio d'ordine da sceicco con trenta persone
super-pagate che non hanno saputo nemmeno fermare un oggetto volante: soldi
pubblici sprecati inutilmente. Soldi nostri. Il malato fantastica nel suo
mondo di frustrazione e cerca una rivincita. Il folle grida contro tutti e
contro tutto, accreditandosi come «unico», «migliore», «vittima
sacrificale».

Pretende la salvezza giudiziaria a furor di popolo solo perché lui è «il
capo». Ha avuto la risposta: un uomo malato, ascoltandolo, lo ha preso di
parola e ha messo in atto il suo insegnamento: abbattere il «nemico».

Sì, un malato ha riconosciuto il folle «ufficialmente» come vittima,
trasformandolo in vittima. Non c'è vittima senza sangue.

Il volto botulinato e rifatto cento volte, sanguinante e trasformato in
maschera, svela davanti a tutti la vera consistenza della pazzia: lo sguardo
sperso, terrorizzato, lui che ha sempre creduto di essere in cima ai sogni
degli Italiani, ma specialmente delle Italiane, è stato costretto a
svegliarsi da un colpo secco, sferrato con un souvenir «religioso».

Si era accreditato come «Messia» per ritrovarsi detronizzato da un malato
con un colpo secco di «Tempio», quasi a dire: «Tu sei spurio, sacrilego».

L'uomo oscenamente ricco, per furto, evasione, riciclaggio è atterrato da un
oggetto dozzinale da pochi euro. Nèmesi violenta. Nèmesi trasparente.

Altri, e da tempo, avrebbero dovuto scacciare il «folle» dalla soglia del
Tempio, in nome di una verecondia che non tollera culti di personalità.
Altri, addetti alla religione del sacro, avrebbero dovuto dire «Adesso,Basta!».

Non lo hanno fatto, perché impegnati in scambi di valuta pregiata e
simoniaca. Chi è stato zitto per mesi davanti al dilagare dell'immoralità
istituzionale, etica e umana di un satrapo malato di priapismo e di
megalomania diarroica, non doveva mandare un telegramma di consolazione, ma
doveva semmai mandargli a dire che tutti i Golia sono caduti per mano di
piccoli Davide.

Non ci è piaciuta, a ferita ancora calda e a duomo ancora insanguinato, la
corsa del papa e del suo segretario di Stato a rimboccare le coperte di un
indecente presidente del consiglio.

Non ci è proprio piaciuta. Zitta di fronte alle aggressioni alla verità
(caso Boffo);

zitta di fronte alla manipolazione di ogni decenza;

zitta di fronte agli assassini di Stato (migranti);

zitta di fronte alla violenza mortale (carcerati morti per violenza
diretta), la gerarchia cattolica, avrebbe dovuto dire una parola di verità e
di consolazione verso il malato mentale che è stato indotto a compiere un
gesto sconsiderato, ma coerente in quel contesto e in quella fucina di odio
e di terrore che è il berlusconismo.

Ancora una volta papa e cardinali hanno perso l'occasione di schierarsi
dalla parte dei deboli per sistemarsi accanto ai ricchi e potenti. Eppure lo
dice anche la Madonna: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli
umili» (Lc 1,52).

La Storia, che è una maestra che non insegna nulla, ha mandato un uomo
malato a fermare la ferocia omicida di un pazzo folle che non esita a
trascinare la sua parte politica e succube a dichiarare guerra preventiva
con invettive di violenza inaudita contro la Costituzione, contro il Capo
dello Stato, contro la Corte Costituzionale, contro il Consiglio Superiore
della Magistratura, contro i giudici chiamati a giudicarlo per delitti
eversivi, contro la Legge, contro tutti coloro che pretendono che sia
«uguale» a tutti i cittadini, sottoposto alla Sovranità della Legge.

Pur di salvare se stesso da crimini che ha commesso in tutta la sua vita con
la complicità di servi, schiavi e manutengoli, non esita a distruggere il
tessuto civile dell'intero Paese, vittima egli stesso della sindrome di
Sansone: «Muoia Sansone con tutti i Filistei».

Il giudice Sansone però uccise se stesso per salvare il suo popolo.

La maschera di uomo invece non esita a uccidere il popolo pur di salvare se
stesso.

Eppure c'è una giustizia insita nelle cose: per la mano forte di un uomo
debole di mente, il potente, ubriaco di sé e della sua megalomania, ha
sbattuto contro il muro della realtà.

Ora deve sapere che chi semina vento raccoglie tempesta.

La canèa si è scatenata, gridando contro il clima di odio e chiedendo,
guarda caso, così per non nominare alcuno, all'opposizione di «abbassare i
toni» e di «smettere il clima di odio che sta infestando la vita politica»

. Mistificazione pura. No!

Non ci sto e canto fuori dal coro!

Berlusconi e i suoi servi non hanno diritto di chiedere di abbassare i toni
perché da 15 anni hanno rubato toni e semitoni, suonando solo loro la musica
dell'aggressione a chiunque gli si oppone.

Si dice che lo scontro deve ritornare alla politica; c'è un solo modo, non
due, non tre: Berlusconi si faccia processare e dia le dimissioni; se fosse
un vero capo di Stato darebbe l'esempio e rispetterebbe la Legge; egli
invece vuole affossare ogni Legge, ogni decenza, ogni contrarietà alla sua
logorroica esigenza di priapismo politico e mediatico.

Sì! Abbiamo il coraggio di dire che quello che è successo è frutto della
sua stupidità politica, della sua insipienza etica, della sua inconsistenza
umana, della sua protervia di ricco mafioso che schiaccia chiunque gli
attraversa la strada. Per lui tutti sono sotto di lui, formiche da
schiacciare alla bisogna. Un uomo, un folle pericoloso.

Le truppe a libro paga del Napoleotto brianzolo sono ignoranti, ma sanno far
di conto quanto a mistificazione.

Un esempio per tutti: Spatuzza accusa Silvio Berlusconi di fare affari con
la mafia, ancora prima di diventare presidente del consiglio.

Anzi, diventa presidente del consiglio in forza di quell'accordo e per
onorare quell'accordo, secondo il quale la mafia è la "mamma" da amare
secondo il comandamento cristiano:

«Onora il padre, ma specialmente mamma santissima».

Il giorno dopo due capibastone si presentano davanti ai giudici: uno,
Filippo Graviano, mai nominato da Spatuzza, parla e dice che lui non conosce
B.

Apriti cielo: il mafioso diventa l'oracolo, la trasparenza della verità. Peccato!

Pochi si accorgono che Spatuzza parla di Giuseppe Graviano, il quale, in
puro stile mafioso, manda a dire al B., attraverso i giudici, davanti alle
tv: «Io non parlo. Se devo proprio parlare lo farò quando dico io, per cui chi ha orecchi da
intendere intenda».

La corte brianzola, in trasferta permanente a fare da piedistallo al capo
«a prescindere», lo assolve per ieri, per oggi e per domani e invoca la
salvezza definitiva per legge, per sempre.

Ora avviene che lo sceneggiato si ripete: un uomo malato ha colpito col
duomo volante il presidente del consiglio? I mandanti morali sono la
sinistra e Di Pietro. La sinistra la vedono solo loro, perché non ci pare
che all'orizzonte vi sia qualche segnale di fumo di sinistra; Di Pietro ha
detto una lapalissiana verità: «E' lui l'istigatore».

Chi può contestarlo? Solo chi è in malafede e su questo piano, il più pulito
ha la rogna. Occorre una legge retroattiva che dichiari Di Pietro «assassino
consecutivo».

In queste ore assistiamo alla corsa della marcia longa per dichiarare
solidarietà al colpito, cioè al potente caduto dal predellino. Viene voglia
di dire: chi di predellino colpisce, da predellino sbatte in terra.

Non vi sono più le mezze stagioni, non c'è più religione e non c'è più
neanche la sana follia di una volta! Ora tutto è capovolto, il pazzo formato
tascabile in statura e morale, diventa il capo saggio e lungimirante al di
sopra della Legge perché altrimenti non può stare al governo e fare sfoggio
della sua illimitata follia; il malato in cura psichiatrica da dieci anni
diventa il nuovo Gavrilo Princip, il bosniaco che il 28 giugno 1914 a
Sarajevo attentò a morte l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono di
Austria e Ungheria e sua moglie Sofia, accendendo la miccia che fece
scoppiare la prima guerra mondiale.

Per rendere ancora più drammatico il momento e farlo fruttare in termini di
consenso e di adesione, i corifei venduti e prezzolati sproloquiano di
guerra civile e il ministro in similpelle dell'interno parla come mangia,
ventilando l'ipotesi che poteva essere ucciso il suo presidente del
consiglio.

Ha appena ammesso il suo fallimento come ministro e avrebbe dovuto
rassegnare subito le dimissioni. Roba seria, le dimissioni! Ah, Maroni,
Maroni che porti il programma già nel tuo nome!

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio: il brianzolo che si crede il Messia,
infatti, colpito a sangue e ancora col botulino disfatto, ma con i capelli
perfettamente incollati, sogna per un momento di essere il papa. Infatti non
era ancora giunto in ospedale che dichiara, come Giovanni Paolo II, dopo
l'attentato
di Ali Agca (1981), di essere «miracolato», lui il prescelto dal Signore per
schiavizzare e sodomizzare l'Italia. Questa ce la poteva risparmiare.

Cosa ci aspetta?

L'inimmaginabile!

Da capo di governo perseguitato, diventa capo di governo martire della
libertà e vittima della sinistra sempre più comunista e violenta che non
vuole le riforme e lo scudo illegale e fiscale, una sinistra (che solo lui
vede) antidemocratica che impedisce all'Unto del Signore di raggiungere il
trono di Dio in terra, in mare e in cielo.

Seconda tappa: appena si sarà fatto e rifatto, prima che scada il tempo
delle emozioni, andrà in pompa magna in qualche santuario a ringraziare
qualche Madonna disponibile e qualche chilo di clero servile e, giuro, farà
incastonare il duomo che lo ha colpito nella corona dalla Madonna a perpetua
memoria. Intanto l'Italia piange il suo destino, mentre i cani, i randagi, i
coyotes e le iene imperversano e infestano le foreste e le piazze cercando
di spaventare chi non ha perso la lucidità per dare ai fatti il senso
misurato dei fatti: un pazzo ha colpito un folle e se misuriamo il quoziente
di pazzia/follia, siamo certi che il secondo supera di gran lunga il primo.

P.S. -

1. Vogliono chiudere alcuni siti di Facebook perché l'indignazione
incontrollata fa paura e senza controllo loro non possono e non sanno
governare.

Hanno bisogno di popolo osannante, ingannato, ma osannante.

Tutti coloro che inneggiano a «Meno male che Silvio c'è.» sono da ricoverare
con diagnosi disperata. Napoleonetto non sa perché «lo odiano»: venga,
«sciur», che glielo spiego io, con un disegnino.

2. Ricoverato al San Raffaele dal suo amico di intrallazzi, don Verzè, è
stato subito accudito e assistito come si conviene con medici personali e il
pellegrinaggio ininterrotto di tutti gli esseri inutili che popolano la
Nazione e si credono importanti.

Intanto in Italia, negli ospedali si muore di parto e per negligenza;

chi ha bisogno di una tac deve aspettare un anno, chi va al pronto soccorso
aspetta ore e anche giorni, salvo che non abbia la carta di credito in bocca
come lasciapassare.

Allora tutte le emergenze si risolvono.

Tutte.

Non ho mai chiesto un dono a Gesù Bambino, ma quest'anno faccio
un'eccezione
e chiedo che quel Bambino nato di straforo e di nascosto, extracomunitario
senza permesso di soggiorno, irregolare e per giunta palestinese ebreo,
possa liberarci una volta per tutte dalla peste civile e politica che si
chiama Silvio Berlusconi.

Anzi Shilviush Berluskonijad. Grazie Gesù e non avere paura di avere pietà
di noi!

(Paolo Farinella, prete)

http://www.spaccaforno.it/archivio/868/colpevole-di-don-paolo-farinella/







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Subject: [OT] L'uomo malato è in cura psichiatrica da dieci anni; il folle sul palco è al governo dell'Italia
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Taci, il governo ti ascolta (I) - Cherchez le fou""

mercoledì 2 dicembre 2009

Falsi dei e False ideologie












Sogno un canto di pace che arriva ma dove?
dove serve ............
nei cuori e' facile ma ci sono ancora cuori?
nelle menti e che ci fara' li ?
vi fara' soffrire pensando che qualcuno
puo' darvi la pace ma non ve la dara'
puo' darvi lavoro ma non ve lo dara'
puo' darvi certezze ma non ve le dara'
puo' darvi gioia ma non ve la dara'
puo' darvi fiducia ma non ve la dara'
vi dara' paura,incertezza,sospetto,ansie
tribolazioni e affanni,e alla fine di tutto
una piccola lucina detta speranza che
non vi fara' mollare solo per continuare
questo gioco al massacro che non finira'
mai.
allora sogno che un canto di pace arrivi
ma a chi serve, ai politici che hanno
dimenticato chi li ha eletti e dicano
"gente lo so che sono fango come voi,
ma almeno so' di esserlo e cerchero'
di migliorare me stesso e voi stessi"
la religione la tralascio tanto si e'
capito che ne penso .
al mondo siamo soli e se siamo fortunati
in due, ma la' la fortuna si esaurisce.
parole come pace e altre cose inflazionate
e sputtanate non hanno piu' senso.
oggi ha piu' senso una banconota
da 50 euro che mille discorsi sulla pace
anche se tutti e due non valgono nulla
almeno per tutti i 50 euro rappresentano
un valore , l'unico valore rimasto oggi
che ha sostituito ideologie,valori,virtu'
religioni,promesse e speranze
e come diceva un santo in un canto
tutto' vanita' solo vanita' ......
e si raccomandava state buoni se potete......